Avete mai visto una puntata della serie tv Sepolti in casa?
In questa serie vengono mostrati i casi più estremi e gravi di persone che presentano un “Disturbo di accumulo” più comunemente chiamato “Disposofobia” (anche se non è una fobia).
Questo disturbo porta l’individuo a circondarsi di cose inutili creando uno stato di disordine fisico e mentale.
Si crea una situazione molto pericoloso per chi ne soffre ma non solo, per i familiari diventa un problema difficile da affrontare.
In Italia è stimato che circa un 3-6% della popolazione soffra di questa patologia, in modo più o meno grave. Nel nostro paese, ma non solo, il forte senso del pudore e della privacy porta spesso a sottovalutare questo problema e a vergognarsene senza intervenire.
E’ possibile uscirne? Si! ma ogni caso è a sé stante.
A Torino abbiamo il “Centro Crocetta” specializzato a seguire persone affette da questo disturbo.
A livello sociale, teoricamente chiunque potrebbe diventare un accumulatore, è un “disturbo verticale” che può presentarsi in qualsiasi tipo di individuo: lavoratore o disoccupato, ricco o povero, acculturato o meno,…
In casa vi capita di sentirvi circondati da troppe cose? A volte vi sentite un po’ come i protagonisti di Sepolti in casa?
Siete tra quelle persone che quando prendono un oggetto in mano dicono: “Ma si lo tengo perché non si sa mai?”.
State tranquilli non voglio dire che siate tutti affetti da questa patologia ma sto cercando di spiegarvi che molte persone hanno la tendenza ad intasare la propria abitazione circondandosi di cose inutili.
Fate un giro nelle stanze della vostra casa.
Avete oggetti che da anni sono lì fermi?
Avete scatoloni chiusi e fate fatica a ricordare cosa c’è dentro?
Avete mai pensato che il fatto che non utilizziate più determinate cose è perché realmente non vi servono?
Sapete qual è il problema principale che vi accomuna, la paura del distacco. La paura di prendere le cose e liberarvene per sempre.
Se vivere in una casa piena di cose inutili vi dà la sensazione di “pesantezza”, allo stesso modo vivere in una casa libera vi darà la sensazione di “leggerezza”.
Ed è qui che posso esservi d’aiuto io.
Cataloghiamo assieme tutte le cose superflue che sono in casa vostra e valutiamo cosa effettivamente farne. Vi accompagnerò in questa fase di distacco da questi oggetti ormai impolverati da anni. Decidiamo se:
- Buttarli, perché non più utilizzabili;
- Regalarli ad amici;
- Donarli ad associazioni;
- Rivenderli, se pezzi di un certo valore e in buono stato.
Alleggerisci la tua vita, alleggerendo la tua casa.
Non aspettare di sentirti sepolto in casa tua.
Per quanto mi riguarda sono abbastanza accumulatrice, ma non soffro per niente di “crisi di distacco”, anzi tutt’altro. A parte la fissa quasi maniacale per il riciclo a tutti i costi, ciò che più mi frena è il fatto che mi dispiace ‘buttare’ e non trovo enti e organizzazioni a cui donare tutto quello che, pur essendo in buone condizioni, non i serve più… Poi devo ammettere che personalmente ho anche un’idea abbastanza “ampia” di quello che significa ‘buone condizioni’ e questo dipende sempre dalla fissa per il riciclo: per me è in buone condizioni tutto ciò che può essere riciclato… quindi quasi tutto eheheheh
Ti do ragione, spesso pure io non trovo l’ente o l’associazione dove portare tutto quello che vorrei. Ho risolto in due modi certi dilemmi:
1. compro quasi niente, in casa raramente entra qualcosa di nuovo a meno che non manchi, serva o si sia rotto il vecchio
2. la casa è piccola, le cose in più le porterei in garage. In garage è umido nel giro di un anno o due sarebbe rovinato, quindi tanto vale che lo butto subito 😉